giovedì 21 luglio 2011

Terminologia Cloud

Come spesso accade quando il marketing si impossessa di una parola, la confusione sul vero significato aumenta. Un esempio di qualche anno fa è legato alla tecnologia Java; tutto era “java orientend” è anche un linguaggio con LiveScript che niente aveva a che fare con Java cambiava nome in Javascript.

La stessa cosa sta accadendo per il clound computing: tutto cambia nome e magari quello che si chiamava SaaS (software as a service) diventa clound, come l’hosting.

Vediamo allora di mettere un po’ di ordine su qualche definizione.

Infrastruttura hardware

Per infrastruttura hardware intendiamo la possibilità di reperire spazi e servizi di base (come web o virtualizzazione). Tra questi possiamo distinguere:

  • PRIVATE CLOUD
    Gestire il proprio hardware internamente utilizzando sistemi di virtualizzazione come VmWare o Microsoft Hyper-V
  • PUBLIC CLOUD
    Gestire il proprio hardware esternamente appoggiandosi appunto a provider esterni
  • CLOUD HOSTING
    Utlizzare spazi web messi a disposizione da provider

I tre più grandi attori in questo campo sono Google (Google App Engine), Microsoft (Azure) e Amazon (Amazon Web Services). A questi si affiancano i provider di hosting tradizionali che entrano in competizione in alcune fasce di mercato.

Microsoft
Azure

Google
AppEngine

Amazon
WebService

Aruba.it

ServerWeb.net

Vm NO * NO SI SI ** SI
IperScaling SI SI SI NO NO
AnyCode NO NO SI SI SI

* (in fase di test per vm windows)
** (solo VM basso costo)

  • Vm
    La possibilità di gestire macchine virtuali che corrispondono a macchine tradizionali del sistema operativo a scelta
  • IperScaling
    La possibilità di scalare a livello anche mondiale una applicazione (multi center a livello di continente e scalabilità istantanea)
  • AnyCode
    La possibilità scrivere l’applicazione, o di installarne una, scritta nel linguaggio preferito. Microsoft Azure e Google AppEngine richiedono che l’applicazione sia scritta appositamente per la loro infrastruttura.

venerdì 8 luglio 2011

Amazon Cloud Drive

Parliamo di un nuovo servizio cloud o meglio di un importante annuncio nel mondo del cloud. E prima di continuare precisiamo che parliamo di servizi rivolti all’utente finale in particolare di storage online.
Amazon ha infatti ha annunciato che il suo piano da 20$ l’anno fornisce spazio illimitato. Da notare che esiste un piano completamente free da 5 Gb che da la possibilità di provare le funzionalità offerte.
Per provare la url è www.amazon.com/clouddrive. Il servizio non è ancora disponibile in italiano ma a parte la lingua di utilizzo e la mancanza del Cloud Player (un player Mp3 online) le funzionalità sono complete.
Ultima nota, il cloud drive è legato all’account Amazon.
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giovedì 30 giugno 2011

Office 365 è tra noi

Da ieri è disponibile il nuovo Office 365 e in rete troverete ovviamente molti confronti con l'offerta di Google Apps. La nostra azienda usa da vari anni la suite BPOS, che sostanzialmente è la versione precedente di Office 365 con qualche caratteristica in meno.

Abbiamo installato anche la suite di Google per alcuni clienti e quindi abbiamo sicuramente l'esperienza per dire la nostra sull'argomento.

BPOS, Google Apps e Office365

L'approccio di Microsoft fino ad oggi era completamente differente da quello di Google circa l'offerta di quello che oggi viene chiamato cloud computing. Infatti l'offerta di Google è basata sul un offerta tutta online: non bisogna installare nulla sul proprio computer. Quella di Microsoft mista: installare Office (word, excel, ecc..) sul proprio computer e usufruire dei servizi online per la memorizzazione dei contenuti. Da qui le differenze che possono diventare vantaggi e svantaggi a seconda dei punti di vista.

Vediamo le differenze essenziali

  • Installazione
    • GoogleApps: nessuna installazione
    • BPOS: è richiesta l'installazione dei programmi della suite Office (word, excel, ecc.)
    • Office365: a scelta si può lavorare online o utilizzando i programmi installati sul proprio PC
  • Possibilità di lavorare offline
    • GoogleApps: NO
    • BPOS: SI
    • Office365: SI se si sono installati i programmi sul proprio PC
  • Costo iniziale per 5 utenti
    • GoogleApps: NO
    • BPOS: SI
    • Office365: SI
Al di la delle tante differenze che possono emergere nel confronto dai vari componenti (Exchange contro Gmail per esempio) la scelta deve basarsi su quanto sopra elencato. In sostanza se utilizzate il PC in maniera più o meno professionale non potete che scegliere Microsoft perché non è certo ipotizzabile di poter essere sempre collegati in rete. Non solo: non è possibile prescindere da Word o Excel per qualsiasi tipo di elaborazione "seria".

Google ha da parte sua invece una grande economicità anzi un costo zero dei servizi. Quindi per piccoli gruppi di lavoro che non hanno una gestione complessa di documenti e un utilizzo della posta elettronica di base le Google Apps sono una grande scelta. Per tutti gli altri non rimane che Microsoft.


giovedì 16 giugno 2011

Passiamo al cloud

Oggi 16 giugno il nostro sito Softgens, oltre ad essere stato totalmente rinnovato, passa al cloud computing. Per via del processo di aggiornamento dei DNS, il passaggio richiederà 24 ore ma per domani tutti potranno vedere il nuovo sito.

Essendo partner Microsoft non potevamo che scegliere Microsoft Azure come nostro provider per i servizi di cloud computing. Come software per la gestione dei contenuti (CMS) abbiamo optato per Composite C1 un prodotto che sta riscuotendo un crescente successo e che nasce per essere utilizzato anche in ambiente Cloud.